Lo scorso 26 gennaio ha iniziato la sua attività eruttiva, che nei giorni successivi è aumentata considerevolmente. Nell’isola di Kyushu, nel Giappone meridionale, il vulcano Shinmoedake si è risvegliato.
Le incredibili immagini mostrano colonne di cenere e fumo alte quasi 5mila metri. Si sono scatenati anche i misteriosi fulmini vulcanici, sulla cui origine gli scienziati non hanno ancora fornito una spiegazione definitiva.
Martedì scorso è stata registrata la più violenta esplosione negli ultimi 52 anni. Intanto gli esperti assicurano che la massa lavica all’interno dell’edificio vulcanico, alto 1.420 metri, non è cresciuta abbastanza per riversarsi sui lati della montagna.
Nonostante il magma sia ancora stipato al suo interno, gas surriscaldato, cenere e roccia hanno raggiunto oltre gli 8km di distanza. Per questioni di sicurezza, i funzionari della città di Takaharu hanno fatto evacuare le abitazioni: circa 1100 residenti hanno raggiunto i centri di accoglienza.
L’eruzione del vulcano Shinmoedake ha bloccato la rete dei trasporti: decine di voli interni da e verso Miyazaki (la città si trova a 550 km da Tokyo) sono stati cancellati; fermi anche i treni e molte scuole locali sono state chiuse.
Ultima ora: Le autorità hanno dato il via ai preparativi per una vera e propria evacuazione dei paesi più prossimi al sito vulcanico. Ciò che preoccupa di più gli esperti vulcanologi giapponese è il manifestarsi del magma, che non era stato avvistato da ben 189 anni.
Tokyo intanto si appresta a stanziare i fondi necessari alle operazioni per far fronte all’emergenza. Per il momento non si segnalano feriti o danneggiamenti, ma la situazione è in continua evoluzione, e non si esclude potrebbe volgere al peggio.
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